Lo Stato compra opere d’arte dai privati, per arricchire le collezioni museali. Le Gallerie degli Uffizi di Firenze hanno acquistato dalla galleria Francesca Antonacci Damiano Lapiccirella Fine Art di Roma un’opera di Luca Giordano, la Gloria di Sant’Andrea Corsini, in un’antica cornice con i sigilli in ceralacca che recano le armi dei principi Corsini.
Il dipinto è identificabile come il modello definitivo, approvato dalla committenza, realizzato da Giordano per la decorazione ad affresco della cupola della Cappella Corsini di Santa Maria del Carmine a Firenze. I due componenti della famiglia Corsini, Neri e Bartolomeo, avevano affidato all’architetto Pier Francesco Silvani la realizzazione della cappella per celebrare Andrea Corsini, il santo di famiglia canonizzato nel 1629 da papa Urbano VIII. La realizzazione degli affreschi della cupola con l’Assunzione in Paradiso di Andrea Corsini, e la conseguente dedicazione dell’intera cappella, viene commissionata al maestro napoletano. La cupola rappresenta una novità all’interno del panorama artistico fiorentino.
Il ciclo pittorico della cappella Corsini avviene nel momento di massima maturità artistica di Giordano, quando la sua capacità di dar vita a elaborare composizioni si unisce a una più equilibrata sensibilità cromatica, dato tra l’altro già percepibile nelle due cappelle napoletane di Santa Brigida (1678) e di San Gregorio Armeno (1678-1679) di poco antecedenti quella Corsini. Il successo degli affreschi per i Corsini faranno poi guadagnare a Giordano la commissione degli affreschi per palazzo Medici Riccardi a Firenze.
Giordano dipinse più modelli per l’approvazione del progetto. Attraverso l’indagine bibliografica e archivistica, svolta dai due antiquari, si evince che due modelli, non approvati dalla committenza, sono oggi parte integrante della Collezione Corsini notificata in loco; il terzo, che viene approvato dalla famiglia dei principi Corsini, a seguito delle divisioni familiari avvenute alla fine dell’Ottocento viene spostato in altra sede, sfugge alla notifica effettuata negli anni quaranta del Novecento.
L’opera Gloria di Sant’Andrea Corsini, oggetto dell’importante ritrovamento, corrisponde proprio a quest’ultimo modello apparentemente disperso ma in realtà rimasto, fino all’acquisizione da parte dei due antiquari, di proprietà di un ramo della famiglia Corsini, tant’è che ancora oggi si presenta nella sua tela originale e con i sigilli della nobile famiglia fiorentina. La tela rappresenta il modello più significativo tra i vari eseguiti da Giordano.
I galleristi Francesca Antonacci e Damiano Lapiccirella, non appena entrati in possesso della tela e rendendosi conto del valore storico e artistico dell’opera così come dello stretto legame con la città di Firenze, hanno preservato nell’intento di collocarla presso un’istituzione di primaria importanza. L’attenzione e la sensibilità di Antonio Natali così come l’entusiasmo e la dedizione del nuovo direttore Eike Schmidt hanno permesso di coronare il loro desiderio e vedere la tela di Giordano inserita nella collezione delle Gallerie degli Uffizi.