
Thorald LÆSSØE 1816-1878, Copenaghen
Dopo un breve alunnato presso il pittore animalista danese Christian Frederick Carl Holm, Thorald Læssøe segue saltuariamente i corsi dell’Accademia di Belle Arti di Copenhagen per poi dedicarsi da autodidatta alla pittura insieme agli amici Johan Thomas Lundbye, Jens Adolph Jerichau e Lorenz Frølich. Tra il 1845 e il 1857 soggiorna a Roma, con studio in via Margutta 33, città, dove ritorna anche nel 1866, tre anni dopo essere rimasto vedovo, e dove resta fino al 1868. E’ indubbio che i soggiorni romani ebbero una notevole influenza sull’arte di Læssøe: i suoi dipinti si fanno ricordare per il forte senso delle cromie e la capacità di rendere le cangianze atmosferiche della luce mediterranea, caratteristica comune a gran parte dei pittori della gloriosa “Età dell’Oro” della pittura danese della quale Læssøe fu una delle figure di rilievo. Il quadro qui presentato ritrae la “Fontana Ovale”, una delle due fontane note come “Fontane Oscure” e locate in una posizione prospettica rispetto ai lati del viale che conduce al Museo Borghese. Si crede che il nome “Fontane Oscure” sia stato suggerito delle ombre degli alberi che immergono la fontana e che creano, in certi momenti del giorno, atmosfere surreali e magiche. Entrambe le fontane appartengono all’impostazione seicentesca del giardino e fanno parte delle fontane più antiche della villa. Alla mostra allestita a Palazzo Braschi a Roma nel Novembre-Dicembre del 1977, e dedicata ai Pittori Danesi dell’Ottocento, sono stati presentati quattro dei suoi dipinti intitolati rispettivamente, Le Terme di Caracalla, Veduta di Ariccia, La grotta di Egeria e Una pergola, provenienti dal Museo di Belle Arti di Copenaghen i primi due, il terzo dal Museo d’Arte di Soro, e l’ultimo da una collezione privata Danese.
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