Dialogue entre générations du Futurisme à nos jours, Musée de la Ville de Tunis, Palais Kherradine, 1 – 30 giugno 2007;
Futurismo e Aeropittura. Velocità e dinamismo dal Trentino alla Sicilia, Arte Centro, Milano, 2009;
1909-2009. L’eresia futurista da Voghera all’Universo, Sala “Luisa Pagano”, Voghera, 2009;
A + B + C / F = FUTURISMO, National Art Museum of China, Shangai, 2010 – 2011;
A + B + C / F = FUTURISMO, Guangdong Museum Art, Canton, 2011;
Lo sport nell’arte, Palazzo Salamatoris, Città di Cherasco, 2012.
Bibliografia
Dialogue entre générations du Futurisme à nos jours, Musée de la Ville de Tunis, Palais Kherradine, 2007, pag. 18;
Futurismo e Aeropittura. Velocità e dinamismo dal Trentino alla Sicilia, testo di Massimo Donà, a cura di Flavio Lattuada, Arte Centro 2009, pag. 16;
1909-2009. L’eresia futurista da Voghera all’Universo, a cura di L. Gallina, 2009, pag. 15.
A + B + C / F = FUTURISMO, a cura di S. Raffaghello, NAMOC 2010, cat. mostra pag. 65;
A + B + C / F = FUTURISMO, a cura di S. Raffaghello, 2010, cat. mostra pag. 65;
Lo Sport nell’ Arte, a cura di Cinzia Tesio 2012, cat. mostra pag 21
Dal 1913 Giacomo Balla si sofferma a studiare e analizzare il movimento nella sua scomposizione: partito dall’analisi della corsa della bambina sul balcone e dal volo dei rondoni sulla grondaia, attraverso la corsa delle automobili arriva all’astrazione della velocità. Realizzata la sperimentazione della “velocità astratta”, Balla coniuga questa analisi con altri fattori: troviamo lo spazio o il ritmo, il paesaggio o il vortice. Niente di nuovo, solo elementi studiati prima singolarmente ed ora compenetrati insieme. Esaminiamo questi due elementi: la linea della velocità non è altro che una linea tesa e compressa come una molla che Balla estrae dal confronto con l’automobile in corsa e viene a compenetrare in questa opera con il vortice. Il vortice nasce come una complicazione della linea della velocità unita a una forma cosmica. La successione di orbite saettanti porta alla forma del vortice, che esiste in natura ed è visibile solo all’occhio mentale. ll disegno e’ da datarsi tra il 1913 e il 1914, quando Balla indaga il tema futurista della velocità d’automobile di cui vuole rendere “il cinetismo in atto nella sua fenomecita’ visiva e sonora. Svolgendo un approccio analitico, Balla metteva allora in opera un vocabolario formale del dinamismo, ricorrendo a curve tese, iterazioni differenziate, triangoli acuti, vortici divergenti e spirali accelerate in cui la resa dell’evento percettivo e sensoriale era trasposta fino ad inaugurare un nuovo linguaggio astratto della pittura” (G. Lista, Parigi 2006). Questa Linea di velocità discende direttamente da Giacomo Balla che presumibilmente la regalò all’amico-scultore Giovanni Prini (Genova 1877 — Roma 1958).