
Lorenzo VIANI Viareggio 1882 -Lido di Ostia 1936
Mostre
I pittori del lago. La cultura artistica intorno a Giacomo Puccini, catalogo della mostra a c. di A. Conti e G. Bacci di Capaci, Seravezza - Palazzo Mediceo, 18 luglio 20 settembre 1998, fig. 78 pag. 146, 173; Ai confini della mente. La follia nell'opera di Lorenzo Viani, catalogo della mostra a c. di G. Bruno, E. Dei, Viareggio, Villa Paolina, 4 agosto - 28 ottobre 2001, Pistoia 2001, fig. 18; Lorenzo Viani: pittore e scrittore espressionista, catalogo della mostra c. di E. Dei, W. Angelici, Ancona, Mole Vanvitelliana, 1dicembre 2006-18 febbraio 2007, Cinisello Balsamo 2006, tav. 18; E. Dei, Lorenzo Viani. Tra la Senna e le Apuane: l'apocalisse del segno, Firenze 2009, collana "I maestri della luce in toscana", tav. 13, p. 45.
Lorenzo Viani (1888 – 1950) è una figura chiave dell'Espressionismo italiano, riconosciuto per il suo stile ruvido, drammatico e profondamente emotivo. La sua arte si distingue per la capacità di cogliere le sfumature psicologiche e sociali della sofferenza umana, rendendo Viani un artista dal forte impegno sociale.
Il tratto di Viani è incisivo e vigoroso, spesso caratterizzato da linee dure e irregolari che suggeriscono tensione e inquietudine. L'uso drammatico dei chiaroscuri sottolinea la plasticità dei corpi e dei volti, conferendo un'aura scultorea ai soggetti. Questo stile espressionista, con forti influenze del realismo sociale, rende le sue opere immediate e potenti. Nelle sue incisioni, Viani sfrutta magistralmente il bianco e nero per esaltare il contrasto tra luce e ombra, intensificando così il pathos delle scene.
Il biennio 1908-1909 (data di realizzazione dell’opera qui presentata) coincise con il suo primo soggiorno a Parigi, città che influenzò profondamente la sua arte e la sua visione estetica. Qui Viani entrò in contatto con il fervente mondo artistico bohémien, frequentò gli ambienti in cui si muovevano espressionisti, simbolisti e anarchici, trovando ispirazione nei lavori di Vincent van Gogh, Edvard Munch e James Ensor. È probabile che abbia conosciuto anche Amedeo Modigliani, con cui condivideva origini toscane e un certo spirito ribelle. Uno degli incontri più significativi fu con il pittore Émile Bernard, che aveva lavorato con Gauguin e il gruppo dei Nabis. La permanenza a Parigi rafforzò in Viani la sua predilezione per una pittura fortemente espressiva, vicina ai temi sociali, ai volti segnati dalla sofferenza e alle scene della vita popolare. Tornò in Francia più volte nel corso della sua carriera, mantenendo sempre un legame con l’ambiente artistico parigino. Il suo stile, definito un "espressionismo drammatico", riflette queste influenze francesi ma mantenne sempre una radice profondamente italiana, legata al mondo popolare, radicata nella sua sensibilità per le classi popolari e i "reietti".
La Parigina è un'opera emblematica che incarna la tensione tra l'introspezione psicologica e l'energia espressionista che caratterizza la produzione dell'artista versiliese nei primi anni del Novecento. Questo dipinto, realizzato durante un periodo di intensa sperimentazione, riflette sia l'influenza della Parigi delle avanguardie sia le radici sociali e umaniste di Viani.
La figura femminile di La Parigina emerge come un ritratto che è al tempo stesso individuale e archetipico. Il volto, dai tratti volutamente accentuati e deformati, tradisce un'inquietudine interiore. La linea energica e spezzata, tratto distintivo dell'arte di Viani, costruisce una figura che non è soltanto una donna parigina, ma una rappresentazione universale di alienazione e fragilità.
I colori, prevalentemente cupi e terrosi, con accenti più vivi nei dettagli (come un accessorio o un tratto del volto), riflettono una tavolozza che guarda all'Espressionismo tedesco ma conserva una materia pittorica vibrante, quasi scultorea, che richiama il forte legame di Viani con la terra e i suoi elementi. La composizione, con lo sfondo appena accennato, pone la donna in un limbo spazio-temporale, come sospesa tra il quotidiano e l'eterno.
La tensione tra la modernità della metropoli e l'umanità dolente della figura rappresentata rende quest'opera un manifesto della poetica vianesca: un'arte che urla senza compromessi, che denuncia e insieme commemora.
Iscriviti alla nostra mailing list
Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere tutte le novità riguardo mostre, fiere e nuove acquisizioni!