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Giovanni COSTANTINI
108 x 168 x 5 cm (con la cornice)
Giovanni Battista Costantini, noto come Giovanni Costantini, dimostra fin da giovane un talento straordinario per il disegno e la pittura. Riceve una formazione artistica presso l'Accademia di Belle Arti di Roma, dove ha l'opportunità di affinare le sue abilità e sviluppare il suo stile unico. Influenzato dalle correnti artistiche del suo periodo, tra cui il Realismo e il Divisionismo, sviluppa uno stile tutto suo che si distingueva per la vibrante resa dei colori e la sensibilità verso i soggetti trattati. Nel 1892, con una serie di paesaggi della campagna romana, partecipa alla mostra della “Società amatori e cultori di belle arti”. Frequenta saltuariamente la scuola serale del nudo all'Accademia francese di Villa Medici, iniziando a produrre lavori nei quali si coglie l’influenza di Giulio Aristide Sartorio.
Nel 1904 entra a far parte del gruppo fondato proprio da quest’ultimo i XXV della campagna romana, dove gli viene affibbiato il nomignolo di "Grillo" per la sua figura esile e il suo aspetto “lungo, magro e segaligno”. Nello stesso anno, la Galleria nazionale d'arte moderna di Roma acquista il suo dipinto Dai campi di riposo e nel 1908 Folla triste. Insegna all'Accademia di Belle Arti e dal 1909 è membro dell'Accademia di San Luca.
Ciò che lo rende noto al grande pubblico è la serie della pittura di guerra, grandi opere teatrali e con forti contrasti di luci e di ombre, in cui l’artista esprime tutto il suo antimilitarismo. Il ciclo completo delle 45 opere "Le lacrime della guerra" fu esposto alla I Biennale d'Arte di Roma nel 1921 (Fig. 1 - 2).
Fig. 1 |
Fig. 2 Le Lacrime della Guerra. Il Piano d’Attacco |
Fig. 3 Portrait of Giovanni Costantini
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La pittura del Costantini, che si basa su una approfondita conoscenza tecnica, appare più istintiva e meno formale nelle opere della prima giovinezza, mentre, soprattutto nella serie dei quadri di guerra, si colora di un certo teatralismo nei contrasti di luci ed ombre.
Soprattutto nella prima fase del suo percorso artistico le sue opere erano caratterizzate da una combinazione di realismo e impressionismo. Ciò è abbastanza evidente nel dipinto qui presentato che potrebbe sembrare a tutti gli effetti un autoritratto del pittore stesso nel suo atelier, mentre sfoglia i suoi stessi disegni, circondato dagli schizzi, e da pennelli. È possibile sostenere questa ipotesi grazie a un ritratto dell’artista (Fig. 3): nell’immagine, seppur non chiara, è perfettamente visibile la somiglianza di questo ritrattato con il soggetto del nostro dipinto.