![Pietro BENVENUTI, Portrait of Elisa Baciocchi, 1812 - 1814](https://artlogic-res.cloudinary.com/w_1600,h_1600,c_limit,f_auto,fl_lossy,q_auto/ws-artlogicwebsite0395/usr/images/artworks/main_image/items/76/76d01a0b44e64f779ea6a0d6409426fa/benvenuto-mail.jpg)
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Pietro BENVENUTI
VENDUTO
L’alta qualità del dipinto permette l’attribuzione della tela a Pietro Benvenuti, ritrattista ufficiale di Elisa Baciocchi Bonaparte durante gli anni da lei trascorsi nel granducato toscano, oltre che direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze dal 1804 al 1844, anno della sua morte. Nominata principessa di Lucca e di Piombino dal 1805, nonché Duchessa di Massa dal 1806, Elisa fu insignita dal fratello imperatore, suo grande estimatore, del titolo di Granduchessa di Toscana il 3 marzo del 1809, rimanendo in carica fino al primo febbraio del 1814. L’effigiata può essere individuata senza dubbio nella granduchessa, tenendo conto anche delle origini lucchesi della tela. Decisiva a tale proposito è la somiglianza con il busto della sovrana fatto da Canova (figg. 1-2) nel 1812.
Fig. 1
Fig. 2
Il confronto con il ritratto canoviano, noto attraverso il gesso preparatorio conservato presso la Gipsoteca canoviana di Possagno, non solo permette di identificare il soggetto raffigurato, ma anche di avanzare una possibile datazione della tela in esame intorno al 1812-1814. Una serie di considerazioni confermano l’attribuzione di quest’ultima a Pietro Benvenuti, amico da sempre di Canova e non estraneo alla vicenda del busto. Dopo che la meravigliosa Venere italica realizzata da Canova fu collocata nella Tribuna degli Uffizi il 29 aprile del 1812 “tra l’entusiasmo pubblico”, la granduchessa Elisa, chiamata ad assolvere, sebbene non troppo contenta, il pagamento del capolavoro, richiesto allo scultore dieci anni prima dal suo predecessore Ludovico di Borbone, volle fare a Canova una richiesta personale, incaricandolo di realizzare il busto ritratto e una figura intera che la rappresentasse con le sembianze della musa Polimnia.
Quasi contemporaneamente la granduchessa aveva incaricato Benvenuti di fare un quadro che raffigurasse i momento in cui Canova stava presentando il ritratto. La grande tela con Elisa Baciocchi e la sua corte, oggi a Versailles (fig.3), doveva eternare l’evento e rappresenta Canova in piedi, affiancato da Felice Baciocci, consorte della sovrana e circondato dalle massime personalità della cultura fiorentina, tra cui Benvenuti.
Fig. 3
Il busto, oggi disperso, fu modellato nella primavera del 1812 a Firenze, mentre la versione in marmo fu completata nel gennaio del 1814 e poi fu inviata da Roma. Tra il gesso e il dipinto, entrambi caratterizzati da un forte naturalismo, la somiglianza è evidente nei tratti marcati di Elisa, colta da Benvenuti in età più avanzata, ricordando che la sua morte è avvenuta nel 1820. La fronte alta incorniciata da riccioli secondo la moda del tempo, gli occhi piuttosto grandi, le labbra sottili, il mento pronunciato con il taglietto in mezzo, il naso dritto e le fossette a lato della bocca. La datazione trova conferma anche nell’abito bianco indossato, che rivela di essere databile intorno al 1814-1818 circa, ugualmente allo scialle di lana, appoggiato sul braccio sinistro, guardando. Stilisticamente la tela in esame trova termini di confronto in ritratti femminili eseguiti da Benvenuti negli stessi anni o in quelli immediatamente successivi, come quello della Principessa Antonietta Corsini (collezione privata) (fig.4), firmato e datato 1812, o quello di donna (fig.5) (collezione privata) datato 1818 o quello, il secondo eseguito per lei, di Maria Teresa di Toscana (Torino, Palazzo Reale) (fig 6). Numerosi sono i ritratti a mezzo busto, oltre cha a figura intera e di tre quarti, segnalati dai biografi, in molti casi non rintracciati. Benvenuti era solito frequentare i Bagni di Lucca, eseguendo in loco molti ritratti.
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