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GIULIO ARISTIDE SARTORIO ROME, 1860 -1932
VENDUTO
MUSÉE D'ORSAY, PARIS
Altre immagini
Provenienza
Marga Sartorio collection, Rome; Private collection, Rome
Mostre
Sala del Lazio, Esposizione Internazionale del Sempione, Milano, 1906; Crociera Regia Nave Italia 1924; G. A. Sartorio, Galleria del Levante, Milano, 1974; Un fregio di Giulio Aristide Sartorio, Roma, Galleria dell’Emporio Floreale, 1974; Giulio Aristide Sartorio. Figura e decorazione, Roma, Palazzo Montecitorio, Sala della Regina, 1989.
Bibliografia
Esposizione di Milano 1906, Mostra Nazionale di Belle Arti, catalogo illustrato, Milano p. 39;
Dalla caduta di Roma imperiale alle conquiste ultime della scienza. Fregio decorativo di G. A. Sartorio, Danesi editore, Roma 1906, pp. 107 – 114;
Ugo Fleres, Ciò che Roma manda a Milano, in Milano e l’Esposizione Internazionale del Sempione 1906, Cronaca illustrata dell’esposizione compilata a cura di E. A. Marescotti e Ed. Ximenes, Fratelli Treves editori, Milano 1906, p. 130;
La decorazione della sala del Lazio, in ibidem, pp. 183-186;
Note di cronaca. La principessa Letizia visita l’Esposizione, in ibidem, p. 218;
I premiati all’Esposizione di Belle Arti, in ibidem, p. 352;
Raffaello Barbiera, Rivista delle Belle arti, in ibidem, p. 572;
Raffaello Barbiera, Le belle arti all’esposizione internazionale di Milano, in “L’illustrazione italiana” , Milano 28 aprile 1906, pp. 374 – 375;
Ugo Ojetti, L’arte all’esposizione di Milano. Note e impressioni, Fratelli Treves editori, Milano 1906, p. 46;
A. Milani, Note critiche sull’Esposizione Internazionale d’arte di Venezia. Le pitture di Sartorio e una pregiudiziale, in “Natura e Arte”, vol. XVI , Milano 15 giugno 1907, pp. 12,13,17;
M. de Benedetti, Giulio Aristide Sartorio Pittore, in “Nuova antologia”, a. XXXVII, vol. CXXVIII, Roma 16 aprile 1907, p. 593 – 600;
Luigi Serra, La campagna romana nelle tempere e nei pastelli di Giulio Aristide Sartorio, in “Emporium”, vol XVII, n. 160, Bergamo 1908, pp. 281 – 296;
Vittorio Pica, Il nuovo palazzo del parlamento italiano, in “L’illustrazione italiana, Milano 22 novembre 1908, pp. 490 – 494;
Luigi Serra, Il fregio di G. A. Sartorio per la nuova aula del Parlamento, in “Emporium”, Vol. XXIX, n. 169, Bergamo 1909, pp. 281 – 296;
I saloni d’onore della regia nave Italia: crociera nell’America latina, Stabilimento Grafico Reggiani, Milano 1924;
Mostra delle pitture di Giulio Aristide Sartorio nella regia Galleria Borghese, Roma 9 marzo-24 aprile 1933, Reale Accademia d’Italia, Roma 1933, p. 54;
Pasqualina Spadini, Un fregio di Giulio Aristide Sartorio, Galleria dell’Emporio Floreale, Roma 1974;
Giulio Aristide Sartorio, 1860-1932, catalogo della mostra a cura di Fortunato Bellonzi, Roma, Palazzo Carpegna 13 maggio-20 giugno, De Luca editore, Roma 1980;
Anna Maria Damigella, Il Fregio di Aristide Sartorio, in L’aula di Montecitorio, Basile, Sartorio, Calandra, Franco Maria Ricci editore, Milano 1986, p. 29;
Anna Maria Damigella, Sartorio e la pittura decorativa simbolica, in Giulio Aristide Sartorio. Figura e decorazione, mostra a cura di Bruno Mantura e Anna Maria Damigella, Roma Palazzo Montecitorio, sala della Regina 2 febbraio – 11 marzo 1989, Franco Maria Ricci editore, Milano 1989, pp. 62 – 65;
Gioacchino Barbera, Anna Maria Damigella, I bozzetti di Sartorio per il duomo di Messina, Sellerio editore, Palermo 1989, p. 43;
Pasqualina Spadini, La Sirena e l’Arpiola, in Giulio Aristide Sartorio (1860 – 1932). Fra Simbolismo e Liberty, mostra a cura di Pasqualina Spadini e Lela Djokic con introduzione di Bruno Mantura, Galleria Campo de’ Fiori, Roma, aprile 1995, p. 29;
Teresa Sacchi Lodispoto, Sartorio cantore della Storia d’Italia, in Sartorio 1924. Crociera della regia nave Italia nell’America Latina, catalogo della mostra a cura di Bruno Mantura, Roma Istituto Latino Americano 9 dicembre 1999 – 5 febbraio 2000, De Luca editore, Roma 1999, pp 56 – 62;
Giulio Aristide Sartorio (1860-1932). Nuovi Contributi. Anni difficili, catalogo della mostra a cura di Pasqualina Spadini e Lela Djokic, Nuova Galleria Campo de’ Fiori, Roma aprile 1999, p. 10;
Giulio Aristide Sartorio: il realismo plastico tra sentimento ed intelletto, Orvieto Palazzo Coelli, 8 maggio-18 luglio 2005, mostra a cura di Pier Andrea De Rosa e Paolo Emilio Trastulli, Arte cultura sviluppo, Orvieto 2005;
Maria Paola Maino, La vita avventurosa di un’opera, in Giulio Aristide Sartorio (1860 – 1932), catalogo della mostra a cura di Renato Miracco, Roma Chiostro del Bramante 24 marzo -11 giugno 2006, Maschietto, Mandragora editore, Firenze 2006, pp. 97 – 103;
Renato Miracco, Giulio Aristide Sartorio e “la veste vivente della divinità”, in Il fregio di Giulio Aristide Sartorio, a cura di Renato Miracco, Leonardo international editore, Milano 2007, p. 32;
Marina Miraglia, Sartorio, la fotografia e il fregio al parlamento, in ibidem, pp.79 – 90, in part. p. 90.
Come il precedente, anche il presente pannello conserva la primigenia struttura del 1906, nonostante l’adattamento subito dal fregio nel 1923, ed è relativo all’ultima porzione, intitolata Dal mito delle forze brute domate, alle conquiste ultime della scienza che raffigura “…Nike aptera annuncia l’ultimo avvenimento dell’energia italiana: Gli uomini si parlano attraverso l’arco del cielo, sopra i monti, sopra l’Oceano”.
In linea con l’idea di trarre ispirazione dal massimo tempio di Athena, Sartorio affida alla Nike àptera, ovvero senza le ali con le quali è generalmente rappresentata, il compito di annunciare l’invenzione del telefono. La Nike è raffigurata sulla destra del pannello, in piedi con l’ampia veste di ispirazione classicheggiante mossa dal vento; al lato sorretto da figure in posizione plastica, si vede parte dell’arco del cielo nell’ambito del quale spicca una fanciulla che sembra galleggiare nell’aria, a simboleggiare idealmente la parola, la comunicazione.
In quanto condottiera del carro divino di Zeus, Nike, viene nuovamente utilizzata da Sartorio nel fregio di Montecitorio, al centro dell’emiciclo, per raffigurare la personificazione dell’Italia.
Giulio Aristide Sartorio, La giovane Italia, 1912, particolare del Fregio dell’aula parlamentare a Montecitorio, Roma
A margine della storia del fregio e del suo processo ideativo vi è un aspetto tecnico – pittorico interessante: similmente a ciò che farà qualche anno dopo per dipingere quello di Montecitorio, Sartorio utilizza la fotografia per fissare le pose dei propri modelli che, altrimenti, sarebbero state difficili da mantenere a lungo. Secondo ciò che riferisce Miraglia1, il pittore era solito ricorrere all’espediente di fermare le pose tramite riprese fotografiche, riprendendo i modelli dall’alto. In tal modo otteneva anche il risultato di fissare perfettamente il panneggio e, nello stesso tempo, di mimare l’idea del bassorilievo, che a lui interessava. Alcune fotografie provenienti dall’archivio degli eredi Sartorio, tra le quali due potrebbero essere riferite al fregio in oggetto, confermano quest’utilizzo per quelle figure che la fantasia del pittore immaginava sospese, danzanti, in equilibrio precario o sulle punte dei piedi.
Giulio Aristide Sartorio, Nudo, s.d., Fotografia, archivio Sartorio Roma
Giulio Aristide Sartorio, Modella, s.d., Fotografia, archivio Sartorio Roma
Note
- Marina Miraglia, Sartorio, la fotografia e il fregio al parlamento, in Il fregio di Giulio Aristide Sartorio, a cura di Renato Miracco, Leonardo international editore, Milano 2007, p. 90