Pittore finlandese nato nel 1874, non si hanno molte notizie di David Johannes Niemelä. Il suo cognome di nascita era Nivuniemi, ma non conosciamo il motivo che lo condusse a cambiare il suo cognome. I soggetti prediletti nei suoi dipinti sono paesaggi innevati e soleggiati cieli estivi, scenari a lui familiari della campagna rurale finlandese.
Nel maggio 1915 Niemelä organizza una mostra d'arte congiunta con il pittore compatriota Berndt Frang-Ponsio nella Näsilinna, un palazzo neobarocco a Tampere, capoluogo della provincia di Pirkanmaa. Non a caso, qui l’artista espone dipinti di paesaggi a tema invernale e dipinti di uccelli.
Nel 1923 tiene una mostra collettiva a Vyborg con i pittori Pekka Halonen, Akseli Gallen-Kallela e lo scultore Mikko Hov, tutti e tre artisti molto affermati e conosciuti.
Pekka Halonen, per esempio, ha trascorso larga parte della sua vita in Francia formandosi con Paul Gauguin. Akseli Gallen-Kallela, ha esposto con Edvard Munch in una mostra a Berlino nel 1895, ha avuto un ruolo di primo piano nel padiglione finlandese all'Esposizione Universale di Parigi nel 1900 ed ha esposto alla Biennale di Venezia nel 1914. La sua opera viene considerata l’anello di congiunzione tra il simbolismo e espressionismo finlandese.
Questo dato può esserci utile per farci intuire che, nonostante David Johannes Niemelä resti ancora abbastanza sconosciuto al grande pubblico, la sua arte si è sempre distinta per qualità e ricercatezza. Probabilmente è proprio l’opera di Akseli Gallen-Kallela che lo ispira (Fig. 1) portandolo a diventare un artista decisamente talentuoso e meritevole di essere conosciuto. L’uso della luce, il taglio fotografico delle inquadrature, perfino la compattezza dei cumuli di neve, sono elementi caratteristici delle opere di Gallen-Kallela, a cui Niemelä guarda rielaborandoli secondo la propria sensibilità.
Fig. 1 - Akseli Gallen-Kallela, (1865-1931), La tana della lince, 1906
Nel dipinto qui presentato, la luce nel nord illumina da sinistra la neve del Paesaggio invernale che si è copiosamente accumulata. Tra i verdi abeti e i tronchi delle caratteristiche betulle s’intravede l’azzurro cielo finlandese. È quello stesso azzurro che l’artista utilizza per eseguire le ombre e i riflessi sulla neve candida. Per quando sia presente l’elemento della luce che invade l’opera e scalda il dipinto invernale, il suo calore non è abbastanza per sciogliere la cascata di ghiaccio che scende dall’alto, contribuendo a donare al quadro un’interessante slancio verticale. Un’opera che celebra la bellezza ed il fascino delle terre nordiche.