
ERNST NEPO
VENDUTO
L’autoritratto è un motivo conduttore nelle opere di Nepo, un mezzo per esplorare e interpretare se stesso e nel contempo un campo di sperimentazione formale. Dopo aver partecipato alla Prima Guerra Mondiale, nel 1925 è cofondatore del gruppo di artisti “Wage” e solo un paio di anni dopo entra a far parte della Secessione Viennese. È per tale legame che le opere di questo periodo risultano essere fortemente influenzate da Giovanni Segantini e da Egon Schiele.
Il disegno qui presentato appartiene proprio a questo periodo. Fa riferimento a un corposo nucleo di ritratti e autoritratti degli anni Venti che mostrano un linguaggio formale espressivo fortemente affine all’artista secessionista. È evidente la vicinanza alle sue figure spigolose, a quei disegni colmi di allucinata tensione che raccontano una dolorosa esperienza di disagio esistenziale. Molte delle sue opere, e qui è ancora più evidente, hanno un impatto forte e violento sull'osservatore, che assume quasi una posizione di interprete psicoanalitico. In questo autoritratto, una linea nervosa si fa carico di esprimere i meandri della mente del pittore. Nepo è un abile disegnatore, dal tratto nitido, rapido e secco, senza ripensamenti; non concede spazio al decorativismo o al compiacimento estetico delle sue opere.
Dopo questo primo periodo più vicino alle correnti Secessionista ed Espressionista, Nepo si lascia affascinare dalla Nuova Oggettività, un movimento artistico nato in Germania alla fine della Grande Guerra come reazione all’Espressionismo. Il movimento vede la proprio fine con l’ascesa del Terzo Reich che la definisce “arte degenerata”.
Nonostante non molti suoi lavori denotino caratteristiche tipiche del movimento della Nuova Oggettività, Ernst Nepo è considerato dalla critica internazionale uno dei più incisivi esponenti di tale movimento in Tirolo. Il grande pubblico lo conosce soprattutto per i suoi ritratti, i suoi numerosi affreschi, mosaici e pitture su vetro. I suoi lavori sono conservati anche presso il Tiroler Landesmuseum di Innsbruck, la collezione Kunstsammlung dell‘Universität für angewandte Kunst di Vienna e il Museion di Bolzano.