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CIPRIANO EFISIO OPPO
Cipriano Efisio Oppo studiò presso l'Accademia di Belle Arti a Roma, ma la sua formazione si sviluppò soprattutto nell’ambito delle Secessioni romane alle quali partecipò dal 1913. Alcuni disegni di questa sua prima fase artistica furono pubblicati in giornali e riviste, tra cui l’«Idea Nazionale» e la «Tribuna», per i quali scrisse anche numerosi articoli di critica. All’attività di pittore affiancò presto gli interessi politici, divenendo tra i maggiori rappresentanti culturali del regime fascista, ricevendo numerosi incarichi organizzativi e allestendo alcune delle principali manifestazioni artistiche dell’epoca; fu nominato primo segretario generale della Quadriennale di Roma. Fece inoltre parte del gruppo di «Valori Plastici» e del «Novecento Italiano».
Già nei primi anni di formazione emerge in Oppo l'attenzione verso una ricerca ansiosa di novità, con interessi che spaziavano dal divisionismo al futurismo allora nascente, dal fauvismo all'espressionismo, alle sperimentazioni cromatiche.
I primi lavori importanti dell’artista risalgono circa al 1912 - 1914, il precedente periodo può essere considerato di preparazione. Matisse e Van Donghen sono senz'altro, almeno fino al 1916, il riferimento più diretto della sua pittura.
Il lungo periodo d’inattività, dovuto alle gravi ferite riportate sul fronte di guerra, si rivela fondamentale per la nascita delle trasformazioni che, tra 1916 e 1920, lo avrebbero portato alla sua maniera più tipica: la pittura diviene più armoniosa e il senso del movimento prevale sulla composizione.
I primi lavori di Oppo sono caratterizzati da un colore acre e penetrante, di chiaro influsso matissiano, dove il senso della composizione e dei volumi prevalgono. Il dipinto Nudo, datato 1928, si contraddistingue per l'equilibrato uso di toni caldi di reminiscenza fauves, ma il tratto diviene più spigoloso e dinamico rifacendosi all'esperienza espressionista europea.