
Scuola italiana, fine XVIII secolo
Il 22 ottobre 1822 il Vesuvio eruttò come quando distrusse le cittadine di Pompei ed Ercolano nel ‘79 d.C. Si trattò di un’eruzione di tipo effusiva-esplosiva dove, mentre un'imponente colonna di fumo si innalzava dal cratere del vulcano, fiotti di lava discendevano lungo le pendici del vulcano verso Torre del Greco, Torre Annunziata e il paesino di Boscotrecase.
È esattamente questa la scena che viene raccontata nel dipinto qui presentato. L’opera è costruita in modo tale che l’attenzione si concentri nell’elaborazione di contrasti, dove ai fuochi d'artificio liberi di esplodere nel cielo, lava bollente e nubi nere nel cielo, si contrappone la rappresentazione degli osservatori nella parte inferiore dell'immagine. In basso a destra, un gruppo di cinque figure, di cui un bambino, ammirano il drammatico spettacolo nella notte napoletana. Sulla riva della costa contemplano la scena con timore e rispetto ma anche con serenità.
Sul mare si vedono tanti riflessi e giochi di luce, non solo l’eruzione che si riflette nelle acque della baia, ma anche una luna piena molto luminosa e romantica che, sulla destra della tela, illumina il cielo infuocato da toni caldi. L’eruzione del 1822 ebbe un’enorme importanza dal punto di vista artistico e, soprattutto, da quello scientifico. Nel lungo periodo di attività vulcanica tantissimi artisti riuscirono ad immortalare nelle loro tele quello spettacolo terribile ed affascinante. Visto dall’altra parte del Golfo, il Vesuvio circondato da lampi, fumo e fiamme che si specchiava nel mare era un’immagine unica che, fortunatamente, ci è stata tramandata.