GALILEO CHINI - 2007: Un pittore italiano alla corte del Re del Siam
Prevalentemente, ma non esclusivamente, centrata sul periodo siamese (1911-1913), la mostra propone 14 dipinti, 6 importanti cartoni ed un nucleo di scenografie che confermano la versatile grandezza e, al contempo, la singolarità di Galileo Chini rispetto alla maggior parte dei suoi colleghi italiani contemporanei.
Nutrito di un cosmopolitismo profondo, aggiornato, mai superficiale posto al servizio di una inesausta tensione creativa, Chini è, a livello europeo, una delle più felici incarnazioni dell’artista universale teorizzato dall’ideologia modernista dell’Art Nouveau. A partire dagli anni ‘20 del Novecento, egli tende inoltre a legarsi ad esperienze di grande spicco internazionale ma destinate a non avere grande diffusione in Italia. Parliamo di quell’impressionismo psicologico che in Europa e America ebbe seguaci del calibro di Bonnard, Vuillard, Matisse, Corinth, Prendergast, Grant, Moll ecc. mentre in Italia, come sottolinea Fabio Benzi in catalogo “fu appannaggio di personalità originali ed eccentriche, disparate e spesso, come fu per Chini, fraintese o sottovalutate: come De Pisis, Semeghini, Tosi, Cavaglieri ecc.”.