Terzo dei quattro fratelli della celebre famiglia di artisti, Giuseppe, nativo di Lanciano ove vi rimase per tre anni, Filippo e Francesco Paolo, nativi di Vasto. A 22 anni Nicola si trasferisce a Napoli dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e in poco tempo diviene uno dei più rinomati artisti della scuola napoletana. Le sue prime opere note sono di stampo paesaggistico come tramonti, ma anche terremoti e eruzioni del Vesuvio che nella maggior parte dei casi rappresentano delle vere e proprie testimonianze dal vivo.
Un lungo viaggio che lo porterà prima a Roma, poi a Firenze e infine a Parigi gli permette di aprirsi a un gusto più internazionale ma è soprattutto grazie alla fervida cultura pittorica che in quegli anni si sviluppa nella capitale francese che Palizzi assimila le innovazioni della scuola pittorica di Barbizon e di Gustave Courbet.
Insieme al fratello Giuseppe, Nicola Palizzi è uno degli esponenti della Scuola di Resina una corrente pittorica italiana, sviluppatasi sul tema del verismo e vicino alla corrente dei Macchiaioli. Paesaggi rurali immersi in un’atmosfera tersa e limpida, guizzi di luce pura, il cui impatto impressionistico è tipico dello studio dal vero. Questa Scena di caccia ne è un esempio magnifico.
Il nostro dipinto raffigura la più tipica delle scene di caccia agli acquatici: i tre cani si gettano nello specchio d’acqua (lago o paludi del sud?) alla rincorsa della selvaggina mentre le anatre fuggono alla ricerca della salvezza; una luce tipica delle mattine terze da colori veri, contrasti forti e vivi che ci portano a quel verismo caro al pittore, reso possibile grazie alla finezza del tratto e la qualità pittorica di cui era noto ola Nicola Palizzi.
La composizione riflette l'influenza della pittura verista, con un'attenzione particolare ai dettagli naturalistici e all'ambientazione campestre. I colori caldi e terrosi del paesaggio, resi con pennellate precise, evocano la vitalità e il movimento della scena, conferendo all'opera un senso di immediatezza e coinvolgimento. Palizzi dimostra qui la sua abilità nel catturare sia la maestosità della natura che la tensione della caccia.
La Galleria dell'Accademia di belle arti di Napoli conserva la più importante collezione di opere di Nicola Palizzi.